18 febbraio 2018 – Quinta edizione “La scuola va al Mexico”, rassegna che ha come “ragione sociale” quella di avvicinare al cinema – da “gustare” nel buio della sala cinematografica –, gli allievi delle due scuole primarie Bergognone-Foppette
Questo il cartellone definitivo approvato dalle insegnanti e, come da tradizione, finanziato interamente dall’Associazione Genitori IC Loria, sarà strutturato in sei proiezioni comprese tra il 22 febbraio e il 14 marzo.
Alla première saranno presenti il preside Massimo Biolcati Rinaldi e il patron del Mexico, Antonio Sancassani, protagonista di un docufilm (ora in dvd), “Mexico! Un cinema alla riscossa”, in cui tre anni fa sono stati filmati anche i nostri figli nel corso delle proiezioni della nostra rassegna.
1
classi terze
giovedì 22 febbraio, dalle 9.30
Tempi moderni, Charles Chaplin, 1936
durata: 1h 29 minuti
Per il terzo anno consecutivo, si propone il capolavoro di Charlot nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna.
Le proiezioni nei due anni precedenti hanno incontrato riscontri unanimi.
2
classi prime
mercoledì 28 febbraio, dalle 9.30
Pinocchio, Enzo D’Alò, 2012
durata:, 1h, 24 minuti
Il terzo libro più letto del mondo dopo la Bibbia e il Corano? Indovinato: Pinocchio. Il Classico di Collodi è diventato anche un classico del cinema di animazione. C’è chi ricorda il film targato Disney, però la versione più bella dedicata alla “favola senza età” per antonomasia è proprio quella di D’Alò. Un progetto ambizioso che ha coinvolto la matita dell’illustratore Lorenzo Mattotti e il grande, compianto Lucio Dalla.
3
classi quarte
giovedì 1 marzo, dalle 9.30
dalle 9 per le classi 4A, 4C, 4D e 4E Bergognone
Il primo meraviglioso spettacolo, Davide Sibaldi, 2017
NB Il regista Davide Silbaldi sarà presente in sala.
Patrocinato da Amnesty International e sostenuto ufficialmente dall’Unicef racconta l’emozionante storia di uno spettacolo teatrale scolastico sui rifugiati realizzato in Lombardia da 45 bambini provenienti da 11 Paesi.
Intrecciato al documentario, incentrato sui temi della felicità e dell’integrazione, c’è il cartone animato che racconta la fiaba sui rifugiati al tempo dei pirati.
Il regista e produttore sarà presente in sala.
dalle 10.30 per le classi 4B Bergognone e 4A e 4B Foppette
La mia vita da zucchina, Claude Barras, 2016
Film d’animazione svizzero candidato agli Oscar nel 2016 è realizzato in stop-motion e segue le gesta di un bambino di 9 anni di nome Icaro, ma soprannominato da tutti Zucchina, che in seguito alla scomparsa della madre, si ritrova da solo e viene mandato a vivere in una casa famiglia. Qui incrocia il destino di altri bambini a cui la vita ha tolto già tanto. Eppure, proprio grazie all’amicizia con gli altri bambini del centro, in particolar modo con Camille, Zucchina riuscirà a trovare il modo di tornare a sorridere. Film dolce e poetico dove si affrontano tematiche “importanti”.
4
classi seconde
giovedì 8 marzo, dalle 9.30
GGG – IL Grande Gigante Gentile, Steven Spielberg, 2016
Praticamente impossibile non appassionarsi all’improbabile amicizia tra un gigante e una bambina orfana.
Adattamento del libro scritto nel 1982 dal grande Roald Dahl, è il primo film di Spielberg a essere distribuito dalla Walt Disney.
Qualcuno l’ha descritto come un “E.T. L’Extraterrestre” (tra l’altro, la sceneggiatrice, Melissa Mathison, è la stessa) per le generazioni contemporanee.
5
classi quinte
mercoledì 14 marzo, dalle 9.30
La mafia uccide solo d’estate, Pif, 2013
“Da grande voglio diventare come Giovanni Falcone”, aveva confidato un allievo di quinta di due anni fa proprie insegnanti al termine della proiezione. Altri avevano pianto, molti altri riso per la carnevalata di Arturo vestito da Andreotti per Carnevale. Sì’, perché la mafia, che ha prodotto morte e stagioni di stragi come quella degli anni Novanta, può anche essere rappresentata in modo ironico, pur nel rispetto dei valori rappresentati dalla lotta a Cosa nostra.
Il film, in accordo con le insegnanti di quinta, è stato preceduto in classe (e a casa) dalla lettura del libro di Luigi Garlando, “Per questo mi chiamo Giovanni”, che ne rappresenta l’ideale alter-ego letterario.
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