10 novembre 2016 – “La posta in gioco è rilevante, perché in ballo c’è la modifica della Costituzione. Anche se di modifiche a quella che tutti considerano, forse esagerando, la Carta costituzionale più bella del mondo (in effetti fu concepita da grandi politici e passata al vaglio da ben 18 linguisti!, ndr), ce ne sono già state 17…”.
Questo l’incipit dell’intervento del professor Enzo Balboni, il costituzionalista dell’Università Cattolica, ospite della serata culturale, svoltasi nell’aula magna di Foppette, promossa dall’Associazione Genitori e animata dal presidente del Consiglio d’Istituto Gabriella D’Avanzo per offrire spunti di analisi e riflessioni sull’imminente consultazione referendaria del prossimo 4 dicembre.
Nel suo intervento, lontano anni luce dallo stile urlato di tanti (troppi…) show televisivi, tecnico e accessibile al tempo stesso, si è ben guardato dal dare indicazioni di voto (ognuno ragiona con la sua testa, no?), ma ha passato in rassegna, senza pregiudizi né demagogie, gli aspetti salienti e più controversi della riforma cara al governo Renzi (uno per tutti, l’abolizione a metà del bicameralismo paritario e perfetto). Una riforma – è innegabile – tra luci e ombre.
Per chi avesse perso l’incontro in Foppette, suggeriamo la serata-evento dal titolo “Capire per decidere”, in programma alle 21 di mercoledì 16 novembre all’Auditorium Giovanni Paolo II presso l’oratorio della Chiesa di Santa Maria del Rosario. Organizzato dal Centro d’Azione culturale Walter Tobagi, Acli, Anpi e Arci prevede il confronto tra l’avvocato Alberto Ambrosoli, chiamato a coltivare le ragioni del “Sì”, e il procuratore della Repubblica di Torino, Armando Spataro, cui spetterà il compito di sostenere le ragioni del “No”.
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